Curiosità e pazzia…da ogni capo del mondo!

Siamo agli inizi degli anni Novanta quando tutto comincia a prendere forma. Sono passati ormai quasi trent’anni dall’avvio di questa collezione, che preferisco chiamare avventura.

A casa di una cugina quasi per caso, mi stupisco nel vedere appesi al muro, non quadri, foto, ma cappelli di origine inglese, sudamericana, indiana, provenienti da suoi viaggi personali. L’insieme è un’esplosione di forme, colori, sensazioni, idee ed emozioni differenti.
Al primo impatto non ne capisco il motivo, però qualcosa in me prende il sopravvento ed inizia così a nascere un’idea. Comincio da quello che ho a disposizione: una parete di casa mia diventa cornice di esperienze, dal militare, al viaggio di nozze, al viaggio di piacere.

La svolta avviene però nell’anno 2000, quando da semplice curioso decido di diventare un collezionista, senza rinnegare il mio essere sognatore.
Insieme ad un sacerdote, figura di riferimento nel mio percorso umano, vado a far una visita di cortesia a Monsignor Capovilla, segretario personale del Papa, presso il paese di Sotto Il Monte, in provincia di Bergamo. In quella occasione cambia qualcosa.
Finalmente l’obiettivo diventa chiaro e si proietta davanti a me l’idea di creare una collezione di alto livello culturale. Forse, è questo, che il destino aveva in serbo per me. Ancora più prova di quello che sento in quel momento, è il ricevere in dono la berretta cardinalizia di Papa Giovanni XXIII, nel periodo in cui è Nunzio Apostolico in Francia.
I viaggi, le fatiche, i sacrifici, tutto ciò che fino adesso ho fatto, di colpo diventa energia positiva e stimolo per proseguire e percorrere la strada fino in fondo.
La collezione inizialmente comprende cappelli turistici e popolari, successivamente inizia a crescere con copricapo di alto valore culturale. Abbraccia una serie di pezzi ed oggetti provenienti da diverse parti del mondo, da zone remote e poco conosciute, col risultato di aumentare la mia cultura e bagaglio personale. Mi avvicino e mi lascio affascinare da culture, luoghi e realtà differenti, spesso molto diverse dalla nostra quotidiana società. Inizio a studiare, fare ricerche approfondite e a capire l’unicità di ogni copricapo. Ogni pezzo raccolto si traduce in incontri con esperti antiquari, ogni pezzo diventa veicolo per la nascita di nuove amicizie, ispirazione per viaggi e percorsi. Ogni pezzo racconta una storia, ricorda i profumi, gli odori, le immagini, le frustrazioni, le difficoltà per ottenerlo.

“Da ogni capo del mondo” diventa così il nome della collezione, con l’idea di giocare e collegare il termine capo al copricapo stesso e a luoghi più o meno lontani. Tanti sono gli episodi che di anno in anno rendono questa avventura unica e in continua evoluzione. Ad oggi, 2019, conto oltre mille oggetti, complessivi di copricapo, pezzi etnici, oggetti di uso comune, vestiti e documenti, tutti provenienti da diverse parti del mondo. Non si tratta più di una raccolta puramente decorativa, ma ora l’interesse culturale prevale decisamente sull’aspetto estetico e folkloristico.

Quando Martina mi chiede di poter iniziare una ricerca più approfondita della collezione per poter preparare la sua tesi di laurea in Progettazione e gestione del turismo culturale, capisco che è il momento di dare un’immagine professionale ed iniziare a promuovere l’aspetto culturale, elemento base di questa collezione. Inizia così l’incremento di mostre, progetti ed eventi.

Ciò che fino ad oggi è stato curiosità, divertimento e anche un po’ di pazzia, è realtà…e l’avventura continua portandomi sorprese, novità e soddisfazioni…da ogni capo del mondo!

Il Collezionista

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